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Cerignola, sequestro da 2,5 mln a Gaetano Saracino “rapinatore d’élite”

DiRedazione

Mag 9, 2025

Le forze dell’ordine hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro nei confronti di Gaetano Saracino, figura di spicco della criminalità organizzata nella valle dell’Ofanto. L’operazione, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Foggia, è il risultato di indagini che hanno evidenziato operazioni societarie fittizie finalizzate a evadere imposte e a dissimulare la reale consistenza patrimoniale dell’indagato.

Chi è Gaetano Saracino

Gaetano Saracino, 46 anni, nipote di Arcangelo Brandonisio, esponente del clan Piarulli-Ferraro di Cerignola, è noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati, tra cui rapine, furti d’auto, porto e detenzione illegale di armi, sequestri di persona e ricettazione. Nel 2015, è stato arrestato a Mattinata dopo un periodo di latitanza, durante il quale era riuscito a sfuggire alla cattura nonostante un ordine di carcerazione emesso nel 2014 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna.

Soprannominato “Il ragazzino”, Saracino è stato descritto come un “rapinatore d’élite”, coinvolto in assalti a caveau e portavalori, e ha avuto legami con figure di spicco della criminalità organizzata, come il “Bufalo” della Banda della Magliana. La sua carriera criminale è stata caratterizzata da una notevole capacità di eludere le indagini e di accumulare un ingente patrimonio attraverso attività illecite.

Connessioni con la Banda della Magliana

Un aspetto poco noto ma significativo è la connessione di Saracino con la Banda della Magliana. Secondo quanto riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, Saracino, soprannominato “il ragazzino”, avrebbe avuto rapporti con Marcello Colafigli, storico boss della Banda della Magliana, e sarebbe stato coinvolto in un tentativo di importazione di 30 kg di cocaina dalla Colombia. La trattativa non è andata a buon fine a causa di dissidi interni, ma evidenzia la portata nazionale e internazionale delle attività criminali di Saracino.

Le indagini e il sequestro

Le indagini hanno rivelato che Saracino, pur risultando nullatenente, aveva accumulato un ingente patrimonio attraverso operazioni societarie fittizie e l’intestazione di beni a prestanome, tra cui familiari stretti. Il sequestro ha riguardato una villa con piscina, conti correnti, rapporti finanziari e diverse autovetture, beni il cui valore complessivo è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata locale, evidenziando l’efficacia delle indagini patrimoniali nel contrasto alle attività illecite e al riciclaggio di denaro.

Conclusioni

Il sequestro a Gaetano Saracino rappresenta un ulteriore passo nella lotta alla criminalità organizzata in Puglia. Le autorità continuano a monitorare e contrastare le attività illecite attraverso indagini approfondite e sequestri patrimoniali, mirando a disarticolare le reti criminali e a restituire legalità al territorio.

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