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Cerignola in stallo: tutto dipende dal sì al bilancio

DiRosaria Albanese

Mag 12, 2025

Un’aula che si svuota, una pausa che diventa fuga silenziosa, un bilancio che resta senza approvazione. Il Consiglio Comunale di Cerignola, nelle giornate del 5 e 6 maggio 2025, ha offerto uno spettacolo già visto: l’incapacità politica di portare a termine un atto fondamentale come l’approvazione del rendiconto finanziario. Un epilogo che non sorprende più, ma che preoccupa sempre di più.

Il copione di maggio: tra pause, assenze e sedute deserte

Lunedì 5 maggio, dopo una fase iniziale di discussione sul rendiconto di bilancio, l’assemblea ha deliberato una pausa. Tuttavia, al momento della ripresa, molti consiglieri non sono rientrati in aula, facendo venire meno il numero legale. Il giorno successivo, martedì 6 maggio, la seduta si è aperta direttamente con l’assenza della maggioranza dei consiglieri: seduta deserta, nuova convocazione necessaria, bilancio ancora sospeso.

Le giustificazioni della maggioranza

Il Partito Democratico locale, per voce della segreteria cittadina, ha giustificato la mancata prosecuzione della seduta del 6 maggio con motivazioni tecniche. Secondo la versione ufficiale, non sarebbero trascorse le 24 ore necessarie per notificare l’appello ai consiglieri assenti nella seduta precedente, come previsto dal regolamento. A ciò si aggiunge – secondo quanto comunicato – la presenza di giustificazioni mediche documentate da parte di alcuni membri della maggioranza.

Tuttavia, la spiegazione non ha convinto l’opposizione né una parte della cittadinanza, che osserva da mesi un crescente affaticamento del governo cittadino e una serie di assenze “strategiche” che rischiano di indebolire la legittimità stessa dell’azione amministrativa.

Le critiche dell’opposizione

Dai banchi dell’opposizione è arrivata una condanna netta: “Non si governa una città fuggendo dalle proprie responsabilità”. I consiglieri di minoranza, pur presenti in aula, denunciano da tempo l’impossibilità di dibattere serenamente sugli atti fondamentali, evidenziando un atteggiamento di chiusura da parte della maggioranza. Ma oltre alle schermaglie politiche, ciò che preoccupa è la sostanza: senza bilancio approvato, tutto si blocca.

Le fratture interne alla maggioranza

Ma il vero nodo potrebbe trovarsi all’interno della maggioranza stessa. I segnali di logoramento sono evidenti da tempo: frizioni tra componenti dell’area civica e del PD, malumori per la distribuzione delle deleghe assessorili, incomprensioni sulla gestione di alcuni settori chiave (Urbanistica, Servizi sociali, Partecipate). Alcuni consiglieri sembrano ormai poco inclini a sostenere l’azione della giunta, mentre altri – presenti formalmente – non garantiscono più una lealtà politica piena.

Non si tratta quindi solo di assenze, ma di un dissenso sotterraneo che potrebbe emergere apertamente nei prossimi mesi, mettendo a rischio la tenuta dell’intera amministrazione.

Perché è grave non approvare il bilancio?

Tecnicamente, la mancata approvazione del rendiconto entro i termini previsti (solitamente il 30 aprile) comporta l’entrata in esercizio provvisorio: il Comune può gestire solo le spese essenziali, senza possibilità di avviare nuovi progetti, bandi o assunzioni. Sul piano politico, si tratta di un grave segnale di instabilità. Se il bilancio non viene approvato entro 20 giorni dalla diffida prefettizia, il Consiglio Comunale può essere sciolto e l’ente commissariato, come previsto dall’articolo 227 del T.U.E.L.

Una crisi non più episodica

Il punto non è più se la maggioranza riuscirà a garantire il numero legale oggi alle 16, ennesima convocazione. Il vero nodo è politico e strutturale: questa amministrazione ha mostrato, più volte, segnali di stallo, fragilità e tensioni interne non risolte. L’episodio di maggio è solo l’ultimo di una lunga serie.

Cerignola non può permettersi un governo che inciampa ogni volta sugli atti fondamentali. Servono responsabilità, chiarezza e soprattutto coesione. Ma al momento, nessuna di queste tre condizioni sembra davvero garantita.

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